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REVISIONE ARTICOLO 2.0
JOHN CHARLES
DYKSTRA
di The Dreaming Man (Redazione)
I MOVIMENTI DELLA DYKSTRAFLEX. GLI OGGETTI SEMBRANO ALLONTANARSI, MA A MUOVERSI È SOLO LA CAMERA
SUL SET CON LA DYKSTRAFLEX
Sebbene i risultati della Dykstraflex fossero incredibili, il tempo perso e il denaro utilizzato dall’artista degli effetti per lo sviluppo della camera indispettirono di molto Lucas. I loro rapporti iniziarono così a deteriorarsi fino a quando si interruppero definitivamente a causa anche di un ritardo nelle consegne delle riprese che Dykstra e il suo team avevano realizzato. I ritardi avevano di fatto costretto la produzione a sforare delle scadenze ben precise causando degli intoppi su tutta la filiera realizzata del film e questo fu per Lucas l’ennesima mancanza. Dykstra, così, si allontanò dalla ILM (alcune fonti sostengono che fu licenziato) e si gettò a capofitto su una nuova produzione: Battlestar Galactica.
UNA FOTO PROMOZIONALE DI BATTLESTAR GALACTICA (IN ITALIA SOLO GALACTICA)
La Universal e Glen Larson avevano infatti deciso di creare una nuova epopea spaziale mettendo in cantiere una serie televisiva di fantascienza. La trama di Battlestar Galactica ruota attorno alla sopravvivenza dell'ultima nave da guerra dell'umanità – appunto la Battlestar Galactica– in seguito all'attacco devastante di una razza aliena nota come i Cylon, macchine robotiche ribelli create dagli umani.
John Dykstra poteva dare di certo il proprio contributo per gli effetti speciali della serie e si occupò così del pilot con una durata di circa 3 ore che giunse poi pure al cinema. Per l’occasione fondò una sua società, la Apogee Inc., al cui interno andarono a lavorarci diversi tecnici e artisti che avevano preso parte alle lavorazioni di Star Wars.
Quando, però, fu mandato in onda Battlestar Galactica, la 20th Centyry Fox si apprestò a denunciare la Universal e Glen Larson per plagio. Sebbene la storia fosse essenzialmente diversa, vi erano degli elementi simili e diversi punti di contatto con la creazione di Lucas. Gli effetti poi elaborati da Dykstra erano molto simili a quelli che lui aveva realizzato per Star Wars e così la produzione della serie dovette interrompersi. Lucas tra l’altro non aveva apprezzato il lavoro fatto da Dykstra alla Universal perché questi aveva portato alla concorrenza le tecniche sviluppate nella ILM. Morale della favola: quando Lucas decise di tornare a lavorare sul secondo capitolo della sua saga, Dykstra non fu richiamato alla ILM mentre molti altri suoi colleghi rientrarono dalla sua Apogee.
UNA FOTO PROMOZIONALE DI BATTLESTAR GALACTICA (IN ITALIA SOLO GALACTICA)
Dykstra tornò a lavorare con Trumbull quando questi si occupò degli effetti speciali di Star Trek (Star Trek The Motion Pictures, Usa 1979, di Robert Wise). Le sfere al plasma (o sfere di energia) lanciate da V’Ger sono opera della Apogee di Dykstra mentre all’immensa nuvola ci lavorò il team di Trumbull.
Le sfere al plasma furono ottenute alla Apogee usando delle sfere in vetro che contenevano un gas rarefatto. Quando all’interno veniva applicata una corrente ad alta tensione, il gas si ionizzava rilasciando delle scariche elettriche e creando così degli effetti di luce, perfetti per rappresentare un arma “tecnologicamente avanzata”. Il risultato veniva poi registrato dalla cinepresa e utilizzato per l’effetto. Il movimento delle sfere fu invece realizzato da Dykstra con il motion-control della cinepresa.
L’ENTERPRISE ALLE PRESE CON UNA “WHIPLASH BOLT”
Nel 1980, Dykstra si dedica agli effetti del film Firefox - Volpe di fuoco (Firefox, Usa 1982 di Clint Eastwood) dove si occupa della tecnica del reverse bluscreen, una maniera parecchio complicata per ritagliare dallo sfondo il modello in volo visto nella pellicola.
Clint Eastwood voleva che l’innovativo prototipo dell’aereo del suo film, il MIG-31, dovesse avere una finitura lucida. Questo complicava di molto le cose perché il rispettivo modellino avrebbe avuto dei problemi se ripreso con il bluescreen. Le superfici lucide avrebbero “inquinato” il modello non permettendo così un perfetto ritaglio dallo sfondo. La soluzione è stata quella di spruzzare la miniatura dell'aereo con una vernice UV. La vernice, invisibile sotto le normali luci di scena, risaltavano invece contro lo sfondo permettendo così l’estrazione della maschera e la risoluzione del problema.
Nel 1985 lavora con Tobe Hooper nella pellicola Space Vampires (Lifeforce, Usa 1985). Qui si occupa della supervisione agli effetti coordinando i vai reparti. Dystra sosterrà come la sequenza all’interno della nave aliena fu una delle cose più complesse da fare dell’intero film e per questo fu pianificata attentamente con l’uso degli storyboard.
A SINISTRA IL MATTE DEL VEICOLO OTTENUTO CON IL “REVERSE BLUESCREEN” /// A DESTRA UNO STORYBOARD DI SPACE VAMPIRES
Tra gli anni ’90 e gli anni 2000 si occupa degli effetti speciali di altri film di successo e soprattutto di quelli dedicati ai supereroi come Batman Forever (Usa 1995, di idem, Joel Schumacher) e Batman e Robin (Usa 1997, di Joel Schumacher). Dykstra lavora ancora per Spiderman (Usa 2002, Sam Raimi) e Spiderman 2 (Usa 2004, Sam Raimi, ).
Nel 2011 è supervisore capo per gli effetti speciali di X-Men: L’inizio (X-Men: First Class, Usa 2011 di Matthew Vaughn). Lavora ancora in film come: Godzilla, Il settimo figlio, X-men: Apocalisse, Kong: Skull Island e Ghost in the Shell. Il suo palmares include al momento 13 Oscar e 21 nomination.
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